23 gennaio 2010

Enlarge your Faith - fotovignetta #2


Grazie a Keteremillpario per la grafica. ;)

16 gennaio 2010

Avatar, o la tortura terapeutica dello spettatore medio.


Ieri è uscito in 952 sale italiane Avatar, il nuovo film intimista di James Cameron, dopo 12 anni di attesa da Titanic, gran film, se siete disposti a sopportare tutti i cippi cippi smack smack dei due protagonisti.

Io andrò a vedere Avatar. Eh sì. Cameron mi è sempre piaciuto, dai tempi di The Abyss a quel capolavoro di cinema d'azione e ironia di True Lies, passando da Terminator e da Aliens - Scontro Finale. E' uno degli ultimi registi coi controcazzi; ha ancora il senso del cinema, il senso della storia, e soprattutto il senso del montaggio. Se una scena dev'essere lenta, lo è. Nessun montatore preso dai ritmi pubblicitari che tagliuzza fotogrammi qua e là perchè un'inquadratura non può durare più di 3 secondi, come suggeritogli dall'ultima riunione di creativi alla quale ha partecipato, creativi convinti che il ritmo pubblicitario sia da utilizzare anche nei film, creativi che stanno uccidendo il cinema piano piano, ma con ritmo avvincente.

Il tutto per evitare la noia dello spettatore, ormai abituato a cinema fast & furious, in cui anche quando il protagonista dorme sereno, sembra di guardare un video dei Prodigy. E sto parlando dei film Disney.

Il problema di Cameron è un altro: ogni suo film è preceduto accompagnato e seguito da clamore mediatico che manco una gaffe di Silvio, quindi di solito i cinema sono strapieni di gente arrivata lì esclusivamente per condizionamento pavloviano, che se ne sbatte il cazzo del film, è lì solo per poi dire agli amici "ehy, ma non hai ancora visto Avatar? Sei uno sfigato!" e per mettere su facebook faccine orgasmiche su quanto gli è piaciuto.

Gente sgranocchiante e chiacchierante e rispondente ai cellulari in piena proiezione, magari per dire ad alta voce (per sovrastare l'audio del film) quanto è fantastico il film e che sicuro tornerà a guardarlo e che il 3D è una figata e che ha avuto problemi di parcheggio. Gente che vedrei bene appesa a testa in giù a sgocciolare sangue, o colpita da un'esplosione di lamette da barba o usata come portastuzzicadenti viventi, ma solo perchè sono di buonumore.

Ricordo ancora la visione di Titanic, a Bologna, anni fa; stesso regista, stesso bordello mediatico prima durante e dopo: sala stracolma di stronzette alla decima visione, che riempivano la proiezione di urletti da vagina madida ad ogni (e dico OGNI) primo piano di Leonardo DiCaprio (e in Titanic ce ne sono un'infinità), immaginandoselo che le dichiarava amore eterno in un parco di Casalecchio di Reno, o peggio, S. Lazzaro di Savena, con tutta la poesia che posti con nomi del genere ispirano, dopo aver rinunciato alla vita hollywoodiana tutta fama, milioni di dollari e overdose di scopate da gossip planetario, per lei, solo per lei, liceale emiliana di provincia tutta Cioè, Uomini e Donne e pompini nei bagni dei locali, ormai necessari per l'ingresso in società.

Inutile dire che spesso e molto volentieri codeste troiette anticipavano intere sequenze del film all'accompagnatrice altrettanto urlante ma solo alla terza visione, povera sfigata, con frasi tipo: "guarda ora come gli dà un pugno, guarda!!! Che booooonooo!!" o "Adesso vedi che succede, adesso le fa il ritratto e poi fanno l'amore, quanto è dooooolce!!". Insomma, come andare in Vietnam con lo staff del Muccassassina strafatto di crack.

Sarà deformazione professionale, ma ci sono un sacco di cose che non sopporto mentre sono in sala e cerco di guardare un film, magari anche concentrandomi su ciò che lo schermo propone, essendo, a differenza del 90% della gente in sala, andato lì per quello:

Non sopporto chi parla durante la proiezione (che cazzo hai da dire? perchè non ti godi il film? chissenefrega di quello che pensi della scena appena vista sullo schermo? chissenefrega se consideri fisicamente irrealizzabile quella scena d'azione? perchè non sei nato morto?).

Non sopporto chi tiene il cell acceso (e non ci vuole Murphy per sapere che se tieni il cell acceso durante un film, inevitabilmente suonerà durante la scena madre del film. Ci sono dei cartelli all'ingresso che ti dicono di spegnerlo, e spesso con dei bei disegnini esplicativi, non dico di leggerli, ma almeno, guardali.)

Non sopporto chi risponde al cell durante la proiezione, spesso alzando la voce, senza pensare agli urli di dolore che gli farò provare a fine proiezione, magari nel parcheggio, mentre gli passo sopra con l'auto alternando simpaticamente prima e retromarcia, fino a trasformarlo in un'opera d'arte contemporanea orizzontale e parecchio rossa.

Non sopporto chi manda e riceve sms durante il film, costringendoti a sopportare lo schermino acceso del cell a breve distanza, che, vi svelo un segreto, distrae dalla visione con dolorosissimi spilli luminosi conficcati negli angoli degli occhi (pensi che farti ingoiare con forza il cell acceso sia un rimedio auspicabile? Non daremmo troppo fastidio a quelli della fila dietro?).

Non sopporto chi scrive sms senza eliminare i toni dai tasti, costringendoti a constatare la spesso apprezzabile velocità digitatoria dello scrivente, informazione importante tanto quanto il numero di coltellate in piena faccia che lo scrivente stesso sta per beccarsi.

Non sopporto chi va a fumare tra primo e secondo tempo, perchè ora che esci, accendi, sfumacchi, tossisci, scatarri e torni, il secondo tempo è già cominciato e quindi molto probabilmente dovrai far alzare dalle 3 alle 10 persone per permetterti di tornare al tuo cazzo di posto. Io sono un fumatore abbastanza accanito, ma proprio non ce la fai a non fumare per due ore? Il cancro che ti stai crescendo si offende se lo trascuri per così poco tempo? O il tuo vizio è in realtà una virtù?

Non sopporto chi torna in sala al secondo tempo con quanto di più rumoroso l'industria del junkfood abbia inventato, patatine popcorn salatini lattine di merda gassata, con tutti quei crunch tlak crunch che manco in uno spettacolo futurista di inizio secolo. Poi l'associazione film/popcorn non l'ho mai capita. Sembra che per guardare meglio un film tu DEBBA necessariamente infilare la mano in una vasca di popcorn, ravanare per 10 secondi buoni e poi scegliere dal mucchio due/tre singoli popcorn fortunatissimi; a quel punto il primo piano del protagonista ha tutto un altro sapore, immagino. Quanto vi ha inquinato il cervello la pubblicità? Quanto volete per finire in un microonde insieme alla vostra amatissima busta di popcorn a cottura istantanea?

Ora, per evitare un revival di tutto il suddetto, farò come faccio sempre: andrò a vederlo durante la settimana, magari al primo spettacolo, magari da solo. Almeno non rischio di finire in un manicomio criminale solo per aver reso un servizio alla società civile.

Buona visione.

13 gennaio 2010

Abbasso l'amore

Il ministro Brunetta è l'unico personaggio pubblico che, quando lo vedi, ti abbassi per salutare.



Inginocchiarsi davanti a Brunetta non è devozione, è cortesia.


ps: grazie a Ghiaccio-nove per la grafica.

1 gennaio 2010

Tutti Ratzi per Capo Danno

Papa Benedetto XVI, ultimo sex-toy dei cristiani in ordine di tempo, come consuetudine, ha oggi, 1° gennaio 2010 della falsa cronologia (come piaceva tanto dire ad un suo connazionale baffone e pazzo ma nel senso buono), celebrato la Messa di Capodanno a San Pietro, dedicata alla solennità di Maria Madre di Dio; già che c'era, ha festeggiato la 43/ma Giornata mondiale della pace (fino a 44 anni fa esclusivo appannaggio della CIA).


Durante l'omelia, il nostro affezionatissimo si è lasciato andare a dichiarazioni che ci stupiscono sempre per il loro carattere di originalità e di rivelazione di verità inoppugnabili, tali da costringerci a riflettere sui valori della vita e a chiederci perchè hanno un tale effetto sulla digestione.

Mi permetto di estrapolare alcune di queste dichiarazioni e di commentarle sicuro di interpretare nei migliore dei modi le sue parole:


Il Papa: "la pace comincia dal rispetto del diverso". Tanto finirà comunque all'inferno.


La pace "incomincia da uno sguardo rispettoso, che riconosce nel volto dell'altro una persona, qualunque sia il colore della pelle, la sua nazionalità, la sua lingua, la sua religione". Ma non le sue tendenze sessuali.


Un rispetto che, secondo il pontefice, deve nascere da una riflessione sul "volto di Dio". Nonostante in questo periodo sia incerottato.


Il Pontefice ha anche toccato il tema dei bambini. Dando preziosi consigli su come effettuare le riprese.


È necessario, poi, secondo il Papa, "investire nell'educazione dei bambini, proponendosi come obiettivo, oltre alla necessaria trasmissione di nozioni tecnico-scientifiche, una più ampia e approfondita 'responsabilità ecologica'". Poveri bambini: gli tocca anche pulire, dopo.


"Vorrei rivolgere un appello alle coscienze di quanti fanno parte di gruppi armati di qualunque tipo. A tutti e a ciascuno dico: fermatevi, riflettete, e abbandonate la via della violenza". Funziona molto di più se le spacciate per missioni umanitarie.


Napolitano: "Condivido il richiamo del pontefice, è troppo fico! XD XD".



Pace & Bene & Figa con le lenticchie.